Ultimamente i media hanno veicolato informazioni fuorvianti sulle modifiche apportate al Codice della Strada. In particolare, riguardo alla disciplina della guida sotto l'influenza delI'aIcooI, sono stati diffusi messaggi suII'inasprimento delle sanzioni, che hanno avuto come conseguenza una forte contrazione dei consumi con danni tangibili per il nostro comparto.
Nell'ottica di fare chiarezza vorremmo sottolineare che la guida sotto l'influenza delI'aIcooI, disciplinata dall'art. 186 del Codice della Strada, NON ha subito modifiche se non per l'introduzione dei commi 9 ter e 9 quater che regolamentano esclusivamente la disciplina dello strumento deII'alcoIock, ma solo per chi supera le seguenti soglie di tasso alcolemico: da 0,8 a 1,5 gll; oltre 1,5 gll. Nel primo caso questa limitazione ha una durata di 2 anni, nel secondo caso di 3 anni.
Nello specifico la rilevazione dei due tassi alcolemici sopraindicati comporta, oltre alle sanzioni preesistenti, l'inserimento sulla patente del codice 69 (LIMITAZIONE DELL'USO - Limitata alla guida di veicoli dotati di un dispositivo di tipo alcolock), nonché l'inserimento, previsto anche in precedenza, del codice 68 (LIMITAZIONE DELL'USO — Niente alcool).
AI momento, tra l'altro, le disposizioni relative aII’AIcoIock non sono applicabili in attesa di un decreto attuativo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In definitiva per tutto il resto, incluse l'entità delle sanzioni pecuniarie, la disciplina dell'art. 186 del Codice della strada è rimasto immutato.
Un altro argomento di grande interesse, sul quale penso sia utile fare chiarezza, è quello del vino dealcolato. Di seguito una breve sintesi.
Il Decreto Ministeriale n, 672816 del 20/12/2024 apre anche in Italìa alla produzione del vino dealcolato.
Nel dettaglio è possibile ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico dei vini, con la possibilità di utilizzare la denominazione "vino". Si potranno definire in etichetta come "dealcolati" i prodotti il cui titolo alcolometrico non sia superiore allo 0,5% e "parzialmente dealcolati" quelli compresi tra lo 0,5% e inferiore al titolo alcolometrico effettivo minimo della categoria che precede la dealcolazione (normalmente compreso tra 8,5% e 9% vol.).
Rispetto alla prima bozza vista a novembre, c'è una differenza linguistica: addio al cacofonico "dealcolizzato", infelice traduzione letterale di "dealcoholized" in favore quindi di "dealcolato".
La dicitura "alcohol-free" non sarà permessa.
Oltre a questo, una grossa differenza in termini di produzione, ossia la possibilità di poter produrre e dealcolare i vini nello stesso stabilimento, pur se in ambienti separati.
Restano esclusi dalla possibilità di essere sottoposti a processo di dealcolizzazione i vini Dop e Igp.
Abbiamo ritenuto importante informarvi in dettaglio di quanto sopra, ma vogliamo anche portarvi un
messaggio di positività riguardo al consumo di vino purché fatto con responsabilità.
Giorgio Serena
Presidente Serena Wines
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