Le nuove linee guida per la prevenzione di atti illegali e situazioni di pericolo nei locali pubblici, introdotte dal ministro dell’Interno Piantedosi, impongono nuove responsabilità a bar, ristoranti e locali di intrattenimento. Le disposizioni sollevano interrogativi su ordine e sicurezza, gestione della clientela e ruolo degli esercenti.
Per approfondire l’argomento, ne parliamo con → Alessandro Klun, esperto in legislazione per la ristorazione e curatore del popolare profilo Instagram aCenaConDiritto.
Intervista ad Alessandro Klun
Alessandro Klun, autore di testi giuridici sul mondo della ristorazione e collaboratore di CnR – Comunicazione nella Ristorazione, è il professionista di riferimento per l’analisi delle implicazioni legali di norme e decreti nel settore food & beverage.
Il Decreto Piantedosi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 20 del 25 gennaio 2025, introduce le: «Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici».
Il provvedimento definisce i requisiti dell’avventore modello – ossia il cliente che rispetta precise norme di comportamento – e impone nuovi obblighi a carico di bar, ristoranti, discoteche e locali di spettacolo e intrattenimento.
Il decreto ha già sollevato critiche da parte delle associazioni di categoria, che lamentano il mancato coinvolgimento nella stesura del testo e temono che il provvedimento scarichi sugli esercenti oneri e responsabilità che dovrebbero spettare alle forze dell’ordine.
Buongiorno Alessandro. Analizziamo insieme le regole introdotte dal Decreto: cosa cambia per avventori e gestori?
Le nuove disposizioni si applicano a tutte le attività rientranti nella definizione dell’art. 86 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).
Quindi, oltre a bar e ristoranti, il decreto riguarda tutti i punti di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, le strutture ricettive (comprese quelle che offrono servizi para-alberghieri), gli stabilimenti balneari, le sale giochi e scommesse, le discoteche e, più in generale, i locali che ospitano spettacoli o altre forme di intrattenimento.
Il provvedimento introduce per i titolari l’obbligo di nominare un Responsabile della Sicurezza, la cui identità dovrà essere comunicata tempestivamente alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza.
Cerchiamo di definire meglio questa nuova figura. Quali compiti andrà a svolgere, in concreto?
Il Responsabile della Sicurezza dovrà comunicare preventivamente alle forze dell’ordine l’organizzazione di eventi che, per affluenza di pubblico, possano alterare la normale attività del locale.
Inoltre, sarà il punto di riferimento per le autorità, fornendo le informazioni necessarie a prevenire comportamenti illeciti e garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.
Torniamo al provvedimento, in cui si parla anche di impianti di videosorveglianza. Cosa cambia rispetto al passato o, meglio, cosa viene specificato?
Il decreto impone ai gestori l’installazione e la gestione di sistemi di videosorveglianza all’esterno del locale, con particolare attenzione agli ingressi e alle uscite di sicurezza.
Nel rispetto della normativa sulla privacy, i titolari dovranno conservare le registrazioni e metterle a disposizione delle forze di polizia su richiesta.
Sempre rimanendo alla parte esterna del locale, mi pare venga evidenziato un chiaro riferimento anche all’illuminazione. Che cosa ci puoi specificare su questo aspetto?
A tal proposito, il decreto obbliga i titolari a garantire un’illuminazione adeguata negli spazi esterni del locale, integrando quella pubblica già presente. L’obiettivo è creare un ambiente più sicuro, controllato e meno esposto a situazioni di rischio.
Il decreto introduce il concetto di avventore modello: definizione che ci fa un po’ sorridere. Chi può definirsi tale? Quali requisiti deve possedere?
L’avventore modello è il cliente che rispetta il Codice di condotta predisposto dal gestore in conformità alle norme del Decreto. Questo Codice dovrà essere esposto in modo visibile all’interno del locale e diffuso attraverso i canali digitali, come sito web e social media.
Per essere considerato avventore modello, il cliente, prima di accedere al locale, dovrà:
Non introdurre armi improprie (es. bastoni, coltelli) o strumenti atti a offendere (es. tubi, catene).
Evitare l’uso di spray al peperoncino o altre sostanze urticanti, salvo casi di legittima difesa.
Non portare stupefacenti o bevande alcoliche non acquistate nel locale.
Non danneggiare arredi o dispositivi anti-incendio.
Non ostruire le uscite di sicurezza.
Non abbandonare rifiuti o residui di consumazioni all’interno o nelle aree esterne del locale.
Evitare comportamenti molesti, come schiamazzi in strada o disturbo della quiete pubblica.
Il Decreto concede ai titolari la facoltà di rifiutare il servizio ai clienti che violano il Codice di condotta, in conformità all’articolo 187 del Regolamento di esecuzione del TULPS.
Un’attenzione particolare è riservata ai minori: se l’esercente ha dubbi sulla loro età, sarà tenuto a richiedere un documento di identità. Inoltre, in caso di affollamento, potrà applicare un timbro ad inchiostro lavabile in un’area visibile del corpo per facilitarne il riconoscimento.
Quali sanzioni si applicano all’esercente che non rispetta le nuove regole?
Il Codice di condotta previsto dal Decreto non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato. Questo significa che, in caso di tumulti, disordini o minacce all’ordine pubblico, il gestore che lo ha adottato potrà evitare sanzioni severe.
Chi ha aderito al Codice, infatti, non rischia la sospensione della licenza, né – in caso di recidiva – la sua revoca con conseguente chiusura dell’attività.
Insomma, disposizioni rilevanti, da conoscere e applicare. Una riflessione finale?
In attesa di un auspicabile tavolo di confronto tra tutte le parti coinvolte, resta un nodo cruciale: su temi come sicurezza e ordine pubblico, fino a che punto la collaborazione di un ristoratore o di un gestore di locali con le forze dell’ordine può trasformarsi in una sua responsabilità diretta?
Grazie, come sempre, per l’opportunità di approfondire un tema così attuale e rilevante per i tuoi lettori. Resto a disposizione per ulteriori commenti e domande, pronto a proseguire il confronto con nuove idee e prospettive.
Decreto Piantedosi: Guida alle Nuove Regole di Sicurezza per Ristoranti e Locali › CnR
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