Nonostante i fatturati ancora in crescita, l'eCommerce in Italia è entrato in una fase di assestamento
Il consueto report di Casaleggio Associati sul commercio online mostra quest'anno segni di assestamento, dopo l'exploit di quelli passati. Il fatturato complessivo cresce a 85 miliardi di euro, ma molti settori rallentano.
In Italia le vendite online hanno generato nel 2024 fatturato per un totale di 85.4 miliardi di euro, il 6% in più rispetto all’anno precedente. A dirlo è “Ecommerce Italia 2025”, l’annuale report di Casaleggio Associati sul commercio digitale.
La maggior parte degli eCommerce in Italia sono cresciuti lo scorso anno meno del previsto
Come scrivono dalla società di consulenza, lo scorso anno è stato per l’ ecommerce un anno «di assestamento» dopo l’exploit registrato in quelli precedenti.
Quasi un terzo della crescita economica nel settore (il 2.33% per l’esattezza) è stato da ricondurre, infatti, all’inflazione più che a reali transazioni in più. Molti settori (Bambini e Giocattoli, Turismo, eccetera) sono riusciti a mantenere fatturati simili a quelli degli anni passati solo grazie a prezzi più alti. Altri (soprattutto l’Editoria) hanno vissuto, dopo anni di crescita continua, un’improvvisa inversione di rotta vedendo diminuire il proprio fatturato. Tutti hanno registrato una crescita media (del +7%) ben sotto le aspettative degli addetti ai lavori.
Nel 2024, specifica il nuovo report di Casaleggio Associati, i settori con performance peggiori sono stati quelli che negli anni precedenti avevano mostrato crescite maggiori in termini di fatturato. I marketplace , per esempio, sono passati da una crescita del 55% nel 2023 a una di appena l’1% nel 2024. Nel settore Viaggi e Turismo lo scorso anno la crescita è stata praticamente inesistente, mentre ancora nel 2023 si registrava un +42%. Anche il settore Animali è passato da una crescita del 37% nel 2023 a una di appena il 7% nel 2024.
Non mancano, comunque, settori in cui si è registrato un buon margine di crescita lo scorso anno e che si prevede per questo potranno trainare la crescita dell’eCommerce nei mesi a seguire: sono quelli di Scommesse e Casinò (cresciuto nel 2024 del 31%), Auto e Moto (+25%), Assicurazioni (+17%) e Moda (+16%).
eCommerce: quali sono quelli preferiti dagli italiani
Tra i risultati riportati da “Ecommerce Italia 2025” ci sono anche quelli degli Ecommerce Italia Awards 2025: premi dedicati ai siti di eCommerce più popolari in Italia, che tengono conto di vendite e fatturati mensili.
Dall’analisi di 14 mila realtà eCommerce operanti in Italia – le più grosse – è venuto fuori che, a prescindere dal settore, gli eCommerce preferiti dagli italiani sono marketplace o comunque siti che propongono gamme di prodotti molto estese. Altra caratteristica che hanno in comune i siti di eCommerce più utilizzati in Italia è la dimensione internazionale, soprattutto se si guarda a settori come il Turismo, l’Alimentare, l’Arredamento, Salute e Bellezza.
Focalizzandosi sul settore dei Marketplace, il report ha evidenziato una crescita dell’1.9% nel 2024 rispetto all’anno precedente che ne ha fatto attestare il fatturato a 14.8 miliardi di euro. Otto attori su dieci tra i primi per volume di fatturato sono attori stranieri, il che rende quello dei Marketplace un settore a bassa italianità. Dominano paesi come gli Stati Uniti, presenti in testa alla classifica dei marketplace più utilizzati dagli italiani con Amazon, la Cina, che insegue il dominio degli eCommerce a stelle e strisce con alternative low cost come Temu e AliExpress, e la Spagna. I principali marketplace italiani provengono, invece, da regioni come Lombardia, Lazio e Campania.
Che novità si attendono nel commercio digitale secondo “Ecommerce Italia 2025”
Le strategie digitali degli eCommerce non possono che riflettere fattori come quelli appena citati e legati a inflazione, disponibilità di spesa, abitudini e preferenze degli eShopper italiani.
Secondo “Ecommerce Italia 2025” tra le priorità che le aziende che si occupano di commercio digitale perseguiranno quest’anno ci sono aumentare il profitto/fatturato (citata dal 64% del campione di Casaleggio Associati), acquisire nuovi clienti (41%) e fidelizzare quelli già esistenti (44%), aumentare l’awareness intorno al proprio eCommerce o shop digitale (45%), migliorare la marginalità (23%), guadagnare quote di mercato rispetto ai propri competitor (23%) e far crescere il valore dell’ordine medio (12%).
Il report di Casaleggio allarga la prospettiva, più in generale, a osservare quali saranno i principali trend eCommerce 2025.
Così le aziende italiane prevedono di affrontare la sfida dell’AI nell’eCommerce
Il principale, come in molti altri settori, ha a che vedere con un più massiccio impiego dell’intelligenza artificiale.
L’AI nell’eCommerce verrà sfruttata in particolare per offrire esperienze di shopping personalizzate in tempo reale (così prevede di fare il 64% delle aziende intervistate per “Ecommerce Italia 2025”), garantire interazioni contestuali immediate (42%) e automatizzare il customer service con chatbot AI di ultima generazione (31%).
Soprattutto l’ultimo obiettivo segna uno spostamento progressivo verso il commercio conversazionale.
L’intelligenza artificiale verrà sfruttata, però, anche per mettere a punto soluzioni che abbattano il tasso di abbandono degli eCommerce (così prevede di fare il 23% dei rispondenti).
Più in generale tra le sfide principali per chi vende online ci sarà nei prossimi mesi eliminare tutti quegli elementi che creano “frizioni” e possono distogliere, quindi, le persone dal completare gli acquisti.
In molti (quasi un intervistato su quattro) prevedono a tale scopo di implementare sistemi di raccomandazione basati su preferenze e comportamenti impliciti, servizi di consegna più flessibili oltre che più rapidi (28%) e sistemi di pagamento basati su abbonamenti o pagamenti automatici ricorrenti (11%).
A livello organizzativo conteranno sempre di più l’automazione per la gestione delle scorte e nella logistica (prevede di implementare soluzioni di questo tipo il 14% del campione di Casaleggio Associati), lo sviluppo di sistemi di inventario dinamico basati su AI (6%) e di soluzioni avanzate di reverse logistics che consentano una migliore gestione dei resi.
Per quanto riguarda il rapporto con i consumatori non si potrà non tenere conto del fatto che il live shopping (o shopstreaming ) è una tendenza che, dall’Oriente, si sta affermando sempre di più anche in Italia: un numero crescente di venditori online proveranno, così, a coinvolgere gli utenti del proprio eCommerce con contenuti in diretta e interattivi (quest’anno prevede di farlo almeno il 12% degli intervistati per “Ecommerce Italia 2025”).
Chi vende online non può più ignorare neanche l’importanza attribuita alla sostenibilità e ai valori etici nelle decisioni d’acquisto (la cita come novità di cui tenere conto quest’anno il 18% del campione). La previsione è, così, che aumentino i modelli di consumo circolare come rivendita e noleggio online o compensazione ambientale delle spedizioni (12%).
Fonte: Inside Marketing
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