Carte in tavola, ristorazione sempre più cashless: quasi un pagamento su 2 è digitale

Nel 2025 il 47% dei pagamenti digitali in Italia avviene in bar, caffè, ristoranti, food truck, fast food e delivery. Cresce il cashless anche per basse spese, con lo scontrino medio a 31,8 euro e differenze tra regioni

Nel 2025 quasi un pagamento digitale su due in Italia viene effettuato nel mondo della ristorazione, comprendendo bar, caffè, ristoranti, food truck, fast food e servizi di delivery, con una quota pari al 47% delle transazioni cashless registrate. I dati emergono dall’Osservatorio Consumi Cashless di SumUp, fintech attiva nei pagamenti digitali, che ha monitorato le abitudini di spesa nei principali settori merceologici in tutti i capoluoghi di regione.

«Bar, caffè e ristoranti si confermano i settori in cui si concentra la maggior parte delle transazioni senza contanti, sia a livello nazionale, sia nei venti capoluoghi italiani - commenta Umberto Zola, responsabile Online Sales per l’Europa di SumUp -. Tuttavia, dall’analisi del comportamento dei consumatori nelle singole città, emergono differenze significative nell’incidenza dei diversi comparti sulla crescita del cashless».

Differenze geografiche nei pagamenti digitali

Le abitudini di pagamento variano significativamente tra i capoluoghi italiani. Ad Aosta, L’Aquila e Perugia la maggior parte delle transazioni cashless riguarda i bar, con percentuali rispettivamente del 34,2%, 21,4% e 19,5%. Nei caffè e ristoranti, invece, Ancona guida la classifica con il 31,8%, seguita da Roma (29,4%), Catanzaro (28,6%), Torino (28,4%), Palermo (28,3%) e Milano (27,9%). Altre città con alta incidenza di pagamenti digitali in questo settore includono Campobasso (25,1%), Bologna (22,4%) e Firenze (19,9%). Per quanto riguarda i fast food, Venezia registra la quota più elevata di transazioni senza contanti (14,9%), mentre Napoli è in testa nel settore alimentare (19,7%). Nel comparto taxi, Trieste primeggia con il 13%, mentre Trento è il capoluogo con la maggiore spesa cashless per biglietti cinema e concerti (10%). A Potenza, infine, quasi un pagamento su dieci (9,9%) viene effettuato nei parrucchieri.

Settori merceologici con maggiore crescita cashless

Oltre alla ristorazione, altri comparti mostrano incrementi significativi dei pagamenti digitali. Nel 2025 le gioiellerie registrano la crescita più alta (+73,4%), seguite dai bar (+37%) e dal settore intrattenimento (+35,8%). I ristoranti si collocano al quarto posto (+35,1%), seguiti dagli alimentari (+33,2%), dai food truck (+23,9%) e dai fast food (+20,2%).

In termini di volume di transazioni, i ristoranti rappresentano il 21,3% del totale, i bar il 15,6%, gli alimentari il 12,3% e i fast food il 7%. Questo conferma come i pagamenti digitali siano ormai radicati nella quotidianità degli italiani e utilizzati sia per grandi acquisti sia per spese di importo contenuto.

Scontrino medio e propensione al cashless

Nel 2025 lo scontrino medio cashless si attesta a 31,8 euro, in calo del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Valori più bassi, che indicano una maggiore propensione a pagare digitalmente anche per spese ridotte, si registrano a Genova (23,3 euro), Bologna (24,4 euro) e Cagliari (27,5 euro). La riduzione dello scontrino medio evidenzia la diffusione dei pagamenti cashless come modalità preferita anche per acquisti quotidiani e di piccola entità.

Capitale e città leader nella crescita cashless

Rispetto al 2024, le città con maggiore aumento di transazioni digitali sono Campobasso (+157,3%), Ancona (+105%) e Catanzaro (+70,7%). Seguono Palermo (+69,3%), L’Aquila (+51,9%), Torino (+50,6%), Cagliari (+46,1%), Genova (+39,1%), Potenza (+37,7%) e Bari (+34,9%). Questi dati confermano come la diffusione del cashless non sia limitata alle grandi città, ma riguardi anche i centri di medie dimensioni e settori differenti.

Fonte: Italia a tavola

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